martedì 8 gennaio 2013

Aesthatic Enthusiasm

"O caro Pan, e voi altre divinità di questo luogo, datemi la bellezza interiore dell'anima e, quanto all'esterno, che esso s'accordi con  ciò che è nel mio interno."
-Socrate

Oggi siamo a conoscenza del fatto che Socrate non fosse esteticamente un uomo avvenente e se possiamo affermare ciò è per due motivi: il primo è che proprio lui sottolineava la sua "bruttezza" (anche attraverso la sua famosa ironia che lo ha reso celebre tutt'oggi) e in secondo luogo perché lo abbiamo visto scolpito nei numerosi busti in marmo che lo raffigurano. Socrate -secondo gli studiosi- assomigliava agli esseri sileni (esseri semiferini, i seguaci di Dioniso-dio del vino).
Secondo le credenze ellenistiche, la virtù di un uomo si manifesta anche nella bellezza del suo corpo.
Socrate, riuscì a dimostrare che questa mentalità era errata. La bellezza di un uomo risiede nell'anima, non nel corpo, "anche sotto sembianze sileniche può celarsi un'anima virtuosa"; rivolgendo su se stesso l'ironia questo grande uomo dimostrò la superiorità  dello spirito rispetto al corpo.



Ora che siamo arrivati al terzo anno, stiamo affrontando argomenti che ci rendiamo conto non essere semplici, ma che fortunatamente vengono affrontati da più di una materia; questo ci permette di comprenderli meglio, affrontarli sotto diverse prospettive e di fare collegamenti.
Una cosa che mi è saltata all'occhio, che probabilmente è solo una mia considerazione magari anche illogica e priva di senso, è che nella storia umana ci sono state numerose brillanti persone che di aspetto fisico non erano come si suol dire "avvenenti"; ad esempio lo stesso Socrate, poi Dante, Leopardi... A mio parere questi uomini hanno dimostrato tanto e soprattutto oggi, in una società dove per la maggior parte delle persone è l'aspetto esteriore che conta, possono fungere da esempio.
Quante volte passiamo davanti cartelloni pubblicitari con donne svestite senza nemmeno farci caso.. Questo non fa altro che incrementare ai giovani principi sbagliati; principi per i quali un Socrate ad esempio, è morto nel 399 a .C.

"La bellezza è l'eternità che guarda se stessa attraverso uno specchio"
Secondo me la bellezza eterna a cui allude l'autore di questa frase sono persone come Socrate, che hanno dimostrato che la bellezza vera, quella eterna, non è impressa sulla pelle, ma quella che ancora oggi possiamo trovare aprendo un libro di filosofia.




giovedì 3 gennaio 2013

"Nulla si genera dal nulla" Anassagora


Quando parlo con gli adulti riguardo la nostra realtà, in particolare quella di noi giovani e dei nostri gusti in fatto di moda o musica viene sempre fuori prima o poi che noi tendiamo a ripescare sempre dal passato, in particolare dagli anni in cui i nostri genitori avevano la nostra età. La nostra generazione non è innovativa, ma anzi spesso copia abitudini passate.

Perché dico questo? 
Anche la letteratura moderna si comporta allo stesso modo; ripescando i topos storici per crearne magnifici libri o film che nascono appunto da concetti del passato. 
Ne è un esempio la trilogia di libri fantastici  "Queste oscure materie" di Philip Pullman pubblicata nel 1995.
Dal primo di questi tre romanzi ne è stato tratto un film: "La bussola d'oro" - uscito nel 2007 diretto dal  regista Chris Weitz. 

Nel romanzo e anche nel film, tutti gli uomini sono affiancati da un alter ego - una coscienza sotto forma 
animale; una sorta di compagno personale che accompagna ognuno ovunque vada, e che scompare alla morte della persona stessa e se viene staccato dalla persona cui appartiene, questa nella maggior parte dei casi muore, o resta comunque psichicamente menomata.
Questo alter ego sia nei libri che nel film viene chiamato daimon. Alludendo proprio al daimon socratico.




















Come tutto ebbe inizio


Questo blog nasce col nome di Daimon.
Effettivamente chiamare in questo modo un blog riguardante la filosofia è un po' strano, ma se ho fatto questa scelta c'è un motivo.
Cercando su libri e in internet la vita, i racconti o il pensiero di Socrate, c'è un fatto che mi ha particolarmente colpita, e questo fatto ha proprio il nome di Daimon:

"Mi capita fin da quando ero ragazzo, sotto forma di una specie di voce che, quando si fa sentire, è sempre per distogliermi dal fare quel che sto per fare, mai per incitarmi".

Questo passo è tratto da "Apologia di Socrate" di Platone.

In parole più semplici Socrate sosteneva di avere un demone in testa che gli diceva le cose sbagliate che non doveva fare.

L'indirizzo link di questa pagina contiene le parole "congetture demoniache" (anche questa scelta non è casuale), che apparentemente può sembrare qualcosa di sinistro, ma andando ad approfondire i concetti si capisce che non è affatto così.

"Congetture" significa opinioni, riflessioni, idee; e il concetto di demone come entità maligna legata anche al mondo degli inferi che la nostra società ha adottato non è altro che una estrapolazione del termine; nell'antica Grecia infatti, le persone lo intendevano come divinità, un'entità superiore ma non maligna bensì benevola dato che -come nel caso di Socrate- lo "proteggeva" dalle cose sbagliate.